Riassunto
Lo status di terreno agricolo intensivo degli appezzamenti in cui si trova la Terramara, se da un lato agevola gli interventi di scavo e recupero, d’altra parte ha condannato una parte non trascurabile dei livelli archeologici più recenti alla distruzione, disperdendone i materiali nell’arativo. Interventi mirati e pianificati possono contribuire, oltre al salvataggio di numerose testimonianze, alla ricostruzione sia dei caratteri e dell’estensione del sito, sia delle sue diverse fasi di vita.
Un’analisi dei materiali recuperati in ricognizione di superficie, divisi per “serre”, contribuisce a ricostruire soprattutto la frequentazione del luogo nei periodi posteriori all’abbandono del villaggio protostorico: dall’insediamento di età Romana (Periodo II), che sembra aver avuto notevole longevità, alle sporadiche presenze di età Rinascimentale e Moderna, fino al periodo contemporaneo (Periodo I), i diversi oggetti rinvenuti suggeriscono spunti che richiamano a loro volta precise vicende storiche. Un altro particolare tipo di analisi spaziale sui frammenti ceramici e laterizi in dispersione, invece, integra le nostre conoscenze per quanto riguarda la localizzazione delle zone a più alta densità di materiali rispettivamente protostorici
e romani, contribuendo a ricostruire le informazioni andate perdute negli strati archeologici superficiali non più esistenti.
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Capitolo 29
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Autore corrispondente
Simone Bergamini, ricercatore indipendente, Associazione Bondeno Cultura; già Dipartimento dei Beni Culturali, Università degli Studi di Padova.
Informazioni sul Copyright
Come citare questo capitolo
Bergamini, S., Osti, G., Pognani, K., Tassi, S, Facchini, F. 2021. Capitolo_29. La ricognizione di superficie. In M. Vidale, S. Bergamini, G. Osti, V. G. Prillo, C. Reggio, F. Trevisan, I Pilastri della Terramara. Alle radici di economia, società e ambiente nel territorio di Bondeno, Volume 2 – Prima e Dopo lo Scavo, pp. 431-472. Treviso: Edizioni Antilia.